L'aumento addizionale deliberato nel pluriennale e' applicabile

Con il parere n.136/2011/PAR, la Corte dei Conti - sezione regionale per il controllo per la Lombardia si è espressa in merito all'aumento delle aliquote di addizionale comunale deliberate dai comuni.
Richiamando la situazione normativa che regola la materia, il Sindaco dei un Comune ha messo in luce che siccome l’art. 77-ter, comma 19, del D.L. 25 giugno 2008 n. 112 ha previsto la sospensione del potere impositivo degli enti locali per il triennio 2009-2011 e pertanto l’ente in sede di approvazione del Bilancio di previsione 2010 e pluriennale 2010-2012 poteva istituire o modificare l'addizionale comunale.
La legge di stabilità per il 2011 ha prorogato il periodo di sospensione del potere degli enti locali di deliberare aumenti dei tributi, delle addizionali e delle aliquote fino all’attuazione del federalismo fiscale (quindi, presumibilmente, fino al 2014) (art. 1, co. 123, l. 13 dicembre 2010, n. 220) e l’intervento legislativo si pone “in aperto contrasto con le scelte programmatorie di mandato prese in relazione ai bisogni della cittadinanza, con ciò ledendo pesantemente l’autonomia dell’ente locale”.
La Corte concorda con il Comune stabilendo che l’introduzione di una nuova sospensione del potere tributario locale operata successivamente dalla legge di stabilità per il 2011 (art. 1, co. 123 della legge 13 dicembre 2010, n. 220) non può pregiudicare le scelte effettuate in precedenza dagli enti locali nell’ambito della loro programmazione pluriennale, in relazione al bilancio pluriennale 2010 - 2012