addizionale irpef

Il decreto legislativo sul federalismo fiscale municipale, all'articolo 5, prevede lo sblocco dell'addizionale irpef previo reglamento del Governo da emanare entro 60 giorni dall'entrata in vigore o, in assenza di tale regolamento, la facoltà automatica per i Comuni d'aumentare entro certi limiti. Poichè la pubblicazione in gazzetta non è ancora avvenuta non è chiaro quando sarà possibile deliberare un aumento. Allo stesso tempo il termine d'approvazione del bilancio va al 30 giugno. A questo punto non si può escludere che si arrivi a depositare una proposta di bilancio, giocoforza, senza previsione d'aumento dell'addizionale e che poi, prima dell'approvazione definitiva in Consiglio, diventi effettiva la possibilità di aumentare l'addizionale Irpef, magari a partire da un a data compresa tra l'1 e il 29 giugno. Mi sembra però possano sorgere diversi problemi operativi:
1) Si delibera l'aumento, si modifica il bilancio e si rifanno partire tutti i termini per l'approvazione. Operativamente è semplice ma , di fatto, porta ancora oltre un termine già troppo dilatato.
2) Si delibera il bilancio come presentato e poi si deliberara l'aumento, ma in questo caso l'aumento, essendo intervenuto a bilancio chiuso, potrebbe non essere applicabile al 2011.
3) Si presenta una proposta di bilancio con l'ipotesi d'aumento e il relativo stanziamento in bilancio, anche non essendo ancora scaduti i termini dei sessanta giorni previsti per poterlo leggittimamente deliberare in caso di mancata emanazione del regolamento (che, ci scommetto, non arriverà mai), poi, appena scaduti i sessanta giorni, si deliberano insieme l'aumento dell'irpef e il bilancio di previsione. Mi sembra l'ipotesi migliore ma ho qualche dubbio sulla leggittimità della proposta di bilancio al momento in cui è depositata.
Che cosa ne pensate?

Siamo alle solite storture legislative.
Concordo con quanto scritto da Oliviero anche se cio' che ritengo ad oggi piu' possibile e' l'ipotesi n.2 del collega ovvero i termini passano e si potra' applicare dal 2012 l'aumento.
L'ipotesi numero 3 mi sembra percorribile anche se , qualora la pubblicazione tardi molto ed al momento del CC i 60 giorni non siano tracorsi occorre gioco forza emendare il bilancio e fare i correttivi in CC.
Onestamente mi trovassi nella necessita' di inserire un aumento approverei in GC molto tardi e provvederei alla convocazione del CC oltre il termine di fine giugno. ( in presenza di progetto di bilancio nessun commissario ad acta viene nominato).
Prima di allora e' anche possibile che il regolamento esca : in utima analisi la norma e' scritta per permettere agli enti locali di quadrare i bilanci e questo fa.....ben sperare .
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https://entilocali.forumattivo.it/t948-l-aumento-addizionale-deliberato-nel-pluriennale-e-applicabile
...se per caso rientri nella casistica.

La migliore cosa sarebbe quella di approvare il bilancio così come predisposto dalla Giunta e, caso mai nella stessa seduta consiliare (comunque entro la data fissata pr l'approvazione del bilancio) istituire o modificare l'addizionale comunale Irpef e, solo con una successiva variazione di bilancio inserire la relativa posta finanziaria.

Ritengo che qualora si deliberi l'addizionale la stessa debba contabilmente essere presente a bilancio che universalmente deve ricomprendere ogni importo sia esso di entrata che di uscita.
Non vedo la soluzione percorribile in due momenti diversi ma emendando il bilancio in CC con la conseguente variazione contabile oltre che istitutiva.

Sono d'accordo con Paolo. Al limite si potrebbe forzare portando una proposta di bilancio che già prevede l'aumento dell'addizionale, quindi la maggiore entrata e le spese correlate, tra il momento del deposito e della deliberazione consiliare dovrebbe diventare effettiva la possibilità dell'aumento, da far deliberare definitivamente dal consiglio nella stessa seduta, e questo sanerebbe tutto, in caso contrario si fa una variazione diminutiva delle entrate e delle spese mediante emendamento.

nel corso di un convegno tenuto ieri a Pavia ,è emersa l'opinione personale di un magistrato della corte dei conti secondo il quale nel periodo 23 marzo 21 maggio il comuni non potrebbero deliberare nulla in materia di add irpef se il decreto governativo non viene in questo periodo emanato,in quanto la facoltà dei comuni di agire sull'irpef è condizionata in questi sessanta giorni dall'emanazione del decreto che disciplina la materia ...se invece i sessanta giorni decorrono inutilmente senza emanazione di decreto ,i comuni possono allora deliberare.