Orario di lavoro estivo e disposizione di funzionario in congedo

In un comune un funzionario P.O. modifica per il periodo estivo l’orario di ricevimento del pubblico di tutto il servizio a cui è preposto con l’autorizzazione orale del direttore della direzione di riferimento.
Il funzionario fa pubblicare il nuovo orario estivo sul sito del comune e sul quotidiano locale.
Un dipendente del servizio ritenendo che tale nuovo orario provocherebbe disfunzioni alla sua attività e all’utenza chiede per iscritto di mantenere per il suo ufficio l’orario normale e nel rimanere in attesa di determinazioni in merito si attiene al nuovo orario.
Il funzionario entra in ferie.
Con il nuovo orario si verificano le disfunzioni palesate dal dipendente anche per gli altri uffici del servizio al punto che a seguito di reclami dell’utenza viene contattato al cellulare dall’Urp alle dirette dipendenze del gabinetto del sindaco che gli chiede di ricevere gli utenti che reclamano in un giorno in cui col nuovo orario è prevista la chiusura.
Il funzionario in ferie contatta l’unico dipendente in servizio quella giornata chiedendogli oralmente di aprire al pubblico.
Il dipendente gli fa notare che il nuovo orario è una disposizione affissa alle porte e alle pareti, che è stata pubblicata sul sito del Comune e persino sul quotidiano locale e che non può disattendere a tale determinazione se non per iscritto.
Visto che tale situazione potrebbe ripetersi
Domanda:

può un funzionario, non un dirigente, dalle ferie dare disposizioni?
Se sì, tali disposizioni orali che disattendono le sue scritte impegnano il dipendente in servizio?
Che consigliate di fare?

Due domande:
a) il dirigente che fa?
b) c'è ragione di temere una punizione per avere ottemperato ad una disposizione orale del responsabile di p.o. (tra l'altro sollecitata dai "piani alti"), che, a quanto pare, tutti sono concordi nel ritenere che sia più rispondente ai bisogni dell'utenza?

Non ho consigli da dare, ma solo una considerazione, mi sembra che il dipendente in questione voglia creare un "caso", ma non è detto che alla fine ne tragga un vantaggio (anzi temo che alla fine sarà quello che ci rimette).