TARSU destinazione catastale

alcuni contribuenti hanno denunciato una destinazione ( o meglio un uso) del tutto diverso da quello risutante nelle planimetrie catastali, affermando che la destinazione catastale non rileva, mentre rileva solo l' utilizzo che se ne fa.
L' art. 65 comma 1 D.lgs. 507/93 prevede "..... producibili nei locali ed aree per il tipo di uso, cui i medesimi sono destinati".
Leggendo la norma, così come scritta, l' uso è dipendente dalla destinazione dei locali ed aree, che non può che essere quella catastale.
Nel momento in cui il comune procede con una verifica eseguita sulle planimetrie catastali, non può che prendere atto delle destinazioni in esse indicate.
Un Vs.cortese parere. Grazie

rileva solo l' utilizzo che se ne fa

a riprova la vecchia Tarsu e l'attuale Tari e' dovuta anche per un edificio abusivo costruito sul demaniale , in tal caso catastalemente risulta poco ma i rifiuti vengono prodotti

Nell' esempio da Te portato comprendo che l' immobile abusivo paghi per l' uso, data l' assenza di una destinazione catastale, ma in presenza di una precisa destinazione catastale ?
Ad eccezione di promiscuità di destinazioni nel qual caso si applica la tariffa maggiore.

Leggendo la norma, così come scritta, l' uso è dipendente dalla destinazione dei locali ed aree, che può non essere quella catastale

Pertanto l'imposta deve essere applicata e calcolata sui locali ed aree per il tipo di uso cui i medesimi sono destinati e nel caso siano discordanti con quelli catastali sarà necessaria verifica della destinazione d'uso risultante dalla pratica edilizia e se necessaria segnalazione all'agenzia entrate (ex territorio) per classamento non pertinente alle risultanze edilizie