mansioni categoria B

Ciao Paolo,
innanzitutto complimenti per il blog, valido strumento di conoscenza, approfondimento e scambio di idee. Vorrei porti questo quesito:
"In un comune con popolazione < ai 3 mila abitanti, un dipendente, assunto con contratto a tempo indeterminato, categoria B, adibito alle mansioni di autista scuolabus, in questo periodo preticamnete a spasso, si rifiuta di svolgere altre attività, di ausilio ad altro personale, ritenendo che il suo lavoro consiste solo nel fare l'autista". Come posso costringerlo ad aiutare gli altri dipendenti (vigile, etc)? Il suo rifiuto può dar luogo a procedimento disciplinare? Quali i riferimenti normativi? è obbligato, in questo periodo in cui non svolge il suo lavoro, in quanto le scuole non sono aperte, a permanere negli uffici comunali?
Grazie della risposta e disponibilità.

Nuovo Ordinamento Professionale Personale Enti Locali e Regioni
(firmato l'8-7-98)

CATEGORIA B

Appartengono a questa categoria i lavoratori che svolgono attività caratterizzate da :


Buone conoscenze specialistiche (la base teorica di conoscenze è acquisibile con la scuola dell’obbligo generalmente accompagnato da corsi di formazione specialistici) ed un grado di esperienza discreto;


Contenuto di tipo operativo con responsabilità di risultati parziali rispetto a più ampi processi produttivi/amministrativi;


Discreta complessità dei problemi da affrontare e discreta ampiezza delle soluzioni possibili;


Relazioni organizzative interne di tipo semplice anche tra più soggetti interagenti, relazioni esterne (con altre istituzioni) di tipo indiretto e formale. Relazioni con gli utenti di natura diretta.


Esemplificazione dei profili:

-lavoratore che nel campo amministrativo provvede alla redazione di atti e provvedimenti utilizzando il software grafico, fogli elettronici e sistemi di videoscrittura nonché alla spedizione di fax e telefax, alla gestione della posta in arrivo e in partenza. Collabora, inoltre, alla gestione degli archivi e degli schedari ed all’organizzazione di viaggi e riunioni.

-lavoratore che provvede alla esecuzione di operazioni tecnico manuali di tipo specialistico quali l’installazione, conduzione e riparazione di impianti complessi o che richiedono specifica abilitazione o patente. Coordina dal punto di vista operativo altro personale addetto all’impianto.

-lavoratore che esegue interventi di tipo risolutivo sull’intera gamma di apparecchiature degli impianti, effettuando in casi complessi diagnosi, impostazione e preparazione dei lavori.

Appartengono, ad esempio, alla categoria i seguenti profili: lavoratore addetto alla cucina, addetto all’archivio, operatori CED, conduttore di macchine complesse (scuolabus, macchine operatrici che richiedono specifiche abilitazioni o patenti), operaio professionale, operatore socio assistenziale.

Ai sensi dell’art. 3, comma 7, per i profili professionali che, secondo la disciplina del DPR 347/83 come integrato dal DPR 333/90, potevano essere ascritti alla V qualifica funzionale, il trattamento tabellare iniziale è fissato nella posizione economica B3.


Ne consegue che ogni soggetto iscrivibile a tale catogia e' tenuto a richiesta del datore di lavoro a svolgere ogni funzione "equivalente" ascrivibile alla categoria.
assegnazione di mansioni equivalenti costituisce atto di esercizio del potere datoriale.

"si rifiuta di svolgere altre attività, di ausilio ad altro personale, ritenendo che il suo lavoro consiste solo nel fare l'autista" su funzioni come detto equivalenti si proceda con ordine di servizio e conseguenti provvedimenti disciplinari se del caso.

A prescindere dalla categoria di appartenenza (punto pacifico), a mio giudizio è indispensabile verificare nel caso concreto il profilo professionale con il quale il soggetto è stato assunto (vedi contratto di assunzione). Infatti, è nell'ambito del profilo, e non della categoria, che si configura l'equivalenza delle mansioni che, in quanto tali, sono dovute dal dipendente e, di converso, sono esigibili dal datore nell'ambito della sua discrezionalità organizzativa. In pratica, non sarebbe ammissibile, per esempio, che un cuoco venga adibito all'archivio, pur essendo entrambi B3, come anche (con maggiore evidenza) che un architetto sia destinato a fare l'avvocato del comune, pur essendo entrambi riconducibili alla categoria D3.
Se nel contratto il profilo non dovesse emergere, aldilà di eventuali problemi scaturenti dall'indeterminatezza dell'oggetto contrattuale (ma è altro problema), il margine di libertà del datore di lavoro sarebbe più ampio.
Su queste premesse, per il resto (ordine di servizio, avvio del proc disciplinare etc etc) mi associo alle puntuali - come sempre - considerazioni di Paolo. Saluti

Se pure è vero che taluni dipendenti assunti in tempi remoti (nel nostro caso inquadrati con profilo professionale di autista) non sono stati "re-inquadrati" a seguito della approvazione del N.O.P. del 1999, non si può comunque pensare che ciò che viene riportato nel profilo di inquadramento debba corrispondere in modo puntuale alle mansioni richiedibili. In altre parole, certo che ad un autista scuolabus non si può chiedere di fare il cuoco nella mensa scolastica perche è evidente che il nuovo profilo richiederebbe di acquisire competenze e tecniche del tutto nuove; è pur vero però che l'ausilio alla polizia municipale (solo l'ausilio) appare del tutto compatibile con il profilo posseduto ed un rifiuto sarebbe pretestuoso oltre che sanzionabile. Aggiungo che le revisioni (quelle vere) del profilo professionale dovrebbero essere operate con la partecipazione della parte sindacale.

La mancata esigibilità di determinate prestazioni non dipende esclusivamente e direttamente dalla mancanza delle congnizioni tecniche e culturali del dipendente necessarie per espletarle, quanto, piuttosto, dalla riconducibilità di queste all'oggetto del contratto e, quindi, all'obbligo della parte.
L'inidoneità o, mi si abbuoni il termine, l'incapacità del dipendente, è infatti una valutazione preliminare che benché indispensabile nella definizione teorica dei profili, non ha una diretta rilevanza e che, d'altro canto, attenta più all'efficienza ed alla qualità dell'azione pubblica, tende ad ignorare la posizione del dipendente. Questi dal canto proprio, idoneo o non idoneo che sia, a fronte di determinate disposizioni di servizio, potrebbe seraficamente eccepire che certe mansioni non gli spettano da contratto, senza aggiugere altro.
Pur concordando con te che la ragionevolezza e il buon senso nell'interpretazione dell'oggetto del contratto, quindi dei profili (ed in ultima analisi del contenuto della prestazione), debbano sicuramente prevalere, per prudenza darei un'occhiata alla giurisprudenza del lavoro, per appurare se sul problemna da te sollevato emerge un orientamento più rigido o invece più propenso ad ammettere ampliamenti delle concrete mansioni esigibili

in altro post il problema era stato trattato,una sentenza del tribunale di ravenna dice che l'equivalenza riguarda le mansioni rientranti in tutta la categoria salvo che occorrano titoli o abilitazioni aprticolari....è chiaro che all'autista potranno farsi svolgere tuttel quelle mansioni che non richiedono titoli o abilitazioni particolari...

Il concetto di "equivalenza" in seno alla categoria a mio parere e' esattamente nella ratio espressa da Francodan .

nel caso inserisco il link alla giurisprudenza citata

http://www.lavoropa.it/archivio/0/300/380/387/tribunaleRavenna9aprile2002.pdf

ciao Paolo,ti parlo sempre inerente alla mansione superiore non attribuita.
Sono stato assunto al Comune nel 1982 come addetto strade e giardini (stradino),poi mi trovo con la qualifica di Giardiniere 3° livello già in possesso del L.E.D. ccnl 333/90.
Come si evince dal contratto, l'Ente dichiara che il dipendente risulta in possesso del profilo Professionale di Operatore Tecnico addetto alla manutenzione di Parchi e Giardini Cat.A.
Nel 2005 l'Ente fa firmare il nuovo inquadramento del sistema di classificazione nella cat.A, che il dipendente è così inquadrato, dovrà presterà servizio presso il Settore Tecnico U.T.C., facendo salve diverse e successive esigenze dell'amministrazione Comunale,e dovrà svolgere le mansioni proprie del profilo professionale attribuito indicativamente riportate nelle declaratorie di cui all'allegato "A" C.C.N.L. stipulato il 31/03/1999.
Per il tutto illustrato,è per la declaratorie, è un dipendente di Cat.A "Ausiliario", o un Operatore Tecnico Giardiniere di Cat. B "Esecutore".
E' possibile avere questo chiarimento?.
Grazie Paolo

In riferimento alla declaratoria e' un B esecutore ma cio' che rende fede ad oggi e' come scrivi ...Nel 2005 l'Ente fa firmare il nuovo inquadramento del sistema di classificazione nella cat.A,

Paolo grazie per la conferma che io stò predicando all'Amministrazione, nel fargli capire che io con il contratto che mia hanno fatto firmare è categoria B e non categoria A.
Ora come posso farmi ripagare il mio operato di Giardiniere Professionale che per necligenza Amministrativa non sono stato retribuito con la categoria B,e nel corso degli anni, mi sono Diplomato Agrotecnico nel 2010.

Ciao Paolo volevo chiarimenti se è possibile di come per farmi riconoscere la cat.B.
Come ti ho annunciato sono Diplomato, e sto cercando di passare almeno in B3 come Qualifica Professionale, ti preciso che il mio Ente non a dipendenti con detta Qualifica Professioanale, perchè lo svolgimento del lavoro nel Settore è svolto da me,sia il lavoro manutentivo che quello Professionale, come Potature, rilievi tecnici, trattamenti antiparassitari e disserbo, e controllo Fitosanitario.
Se mi puoi dare una mano ti ringrazio, perchè ha mio parere stanno usando un dipendente con Qualifica superiore ma con categoria inferiore, come mi hai confermato tu.

Nell'attuale non vedo alcuna possibilita'di natura amministrativa poiche' di fatto le progressioni verticali sono inapplicabili per ogni categoria .

Grazie Paolo, ma per la problematica,il mio responsabile del settore Tecnico, mi chiede di continuare a svolgere il lavoro che ho sempre fatto,in quando sono l'unico operatore Tecnico Giardiniere nell'Ente,però l'ordine non mi viene dato mai per iscritto, ma bensì verbale.
E'possibile compensarmi con mansioni superiori?, o se l'amministrazione prevede il posto di Giardiniere altamente Professionale?, diciamo come un B3,o di un Tecnico Agrario C ?, o al di fuori di ogni ipotesi anzi evidenziato,si potrebbe optare per un progetto individuale per compensare il mio operato da cat. A, o nel diniego, mi posso rifiutare nel effettuare il lavoro che mi si chiede da Operatore Tecnico Giardiniere Cat.A?.
Se non ricordo male c'è un D.Lgs. o un'articolo di Contratto che ha momenti non ricordo, che il Relatore impone o imponeva, che negli Enti Pubblici si assumesse/ro un Tecnico Agrario o un Dott. in Agraria, è da precisare che il mio Comune è di circa 13 mila abitanti.
Paolo, per il tutto in epigrafe, mi puoi dare risposta più dettagliate per i quesiti, e consigliarmi sia per il rifiuto dell'ordine impartitomi dal responsabile di settore, sia quello di via legale.
Grazie Paolo

Nel caso le mansioni superiori , come ampiamente descfritto nel forum in molti post, non possono essere assegnate poichje' non vi e' pendenza concorsuale a tale posto di categoria B.
A mio avviso , tyrattandosi di rapporto contrattuale, non hai altra strada . se lo ritieni , che il giudice ordinario del lavoro.

Grazie Paolo per la tua disponibilità.
Lo farò