Riduzione dell'orario di lavoro da full-time a part-time

Buongiorno signori,
ho una domanda a cui vorrei dare una risposta con riferimento a fonti normative:
per esigenze di famiglia il soggetto X (che sarei io) ha chiesto una rimodulazione dell'orario di lavoro in modo di non venire il sabato e ridistribuire l'orario sugli altri giorni lavorativi. La cosa mi è stata negata e per non creare più di tanti maldipancia a qualcuno, ho chiesto il congedo parentale per i sabati in modo di poter stare con la mia bimba (visto che ho di lei l'affido). . . per adesso.
Parlando con un mio amico Avvocato (che si occupa esclusivamente di diritto del lavoro) ci sono gli estremi per agire di fronte al Giudice e ottenere quanto richiesto, ma stamattina ho pensato: perchè non chiedere una riduzione di orario di lavoro? Ma subito dopo mi sono domandato: ma se chiedo tale riduzione, posso ottenerla per il giorno del sabato?

Per completezza di argomentazione, riassumo la situazione che già ai tempi avevo esposto e di cui ho avuto risposta (come sempre!).
Ringrazio in anticipo che mi saprà dire qualcosa!

Sono un Istruttore Amministrativo (Cat. C1) presso il settore Segreteria/Direzione di un Comune di poco più di 5.000 abitanti che conta 36 dipendenti (compreso il Segretario). Sono stato assunto nel mese di dicembre 2010.
Il mio orario di lavoro è di 36 ore settimanali, compreso il sabato.
Nel settore Segreteria/Direzione siamo in N. 4 colleghi + il Segretario.
Ci occupiamo di delibere di Giunta e di Consiglio, protocollo, pratiche della Segreteria, centralino, Sportello, Pubblicazioni sull’Albo Pretorio e URP (quest’ultimo inteso come stampa, verifica di manifesti, locandine, e, in parte, organizzazione eventi, insieme all’Ufficio Amministrativo – cultura e sport).
Io ho l'ulteriore funzione di messo notificatore, mi occupo delle Pubblicazioni sull’Albo Pretorio e ritiro e smisto la Posta in arrivo presso i vari uffici.
Ad oggi il mio orario di lavoro è il seguente: da lunedì a venerdì: dalle h. 8,00 alle h. 13,00 con rientro il martedì e il giovedì dalle h. 13,00 fino alle 17,30 e il sabato dalle h. 8,00 alle h. 12,00.
Lo stesso dicasi per un mio collega, mentre un altro ha orario ridotto (tutte le mattine, tranne il venerdì, – compreso il sabato - dalle h. 8,00 alle h. 13,00) e, ancora, l’altra collega (moglie del Segretario) ha tutti i giorni come me, ma non il sabato, in quanto le 4 ore del sabato sono state distribuite su quattro giorni della settimana (al posto di uscire alle h. 13,00 esce alle h. 14,00).

La questione che vorrei esporre è la seguente: non vorrei più lavorare il sabato per le seguenti ragioni:
1) il sabato non si riceve, nè si invia più la Posta (compito a me attribuito è il ritiro e distribuzione della stessa);
2) non riesco a notificare nulla il sabato, perchè non riesco mai a trovare nessuno in casa (tanto è vero che notifico sempre al martedì o al giovedì sera dopo le h. 17,30/18,00, come da Relate di notifica agli atti);
3) allo sportello si presentano il sabato pochissime persone (al max n. 5 come da verifiche fatte da sabato 03 settembre 2011 ad oggi) e si protocollano al max N. 17 pratiche in tutta la mattina (tra fax, E-mail, consegne a mano, etc.);
4) il Segretario non c'è e, cmq, le pratiche da eventualmente verificare sono sbrigate durante la settimana dal lunedì al venerdì;
5) al massimo arrivano N. 3 telefonate (anche queste contate da sabato 03 settembre 2011 ad oggi);
6) Nel Comune ci sono già 2 persone, cioè 2 impiegati, a cui è stata concessa la ridistribuzione dell’orario di lavoro rimanendo a casa il sabato (una è la moglie del Segretario Generale che lavora presso il mio settore e l'altra presta servizio, sempre a tempo pieno (senza sabato), presso il settore amministrativo). Perciò esistono dei precedenti.
7) Inoltre, la mia bimba di 5 anni è stata affidata dal Tribunale dei Minori a me nelle giornate di venerdì e sabato (oltre agli altri giorni della settimana che cmq riesco a gestire perché la vado a prendere alla scuola materna il lunedì e il mercoledì dopo le quattro di pomeriggio). Fino a poco tempo fa sono riuscito ad arrangiarmi con l’aiuto di mia madre, che compirà 80 anni a giugno e penso stia diventando pesante per lei stare con la bimba tutti i sabati (oltre a quando ci sono le festività o quando, magari, prende il raffreddore e, dunque, non va alla scuola materna).

Ho chiesto al Segretario nel mese di dicembre 2011, se fosse possibile cambiare il mio orario di lavoro distribuendo le 4 ore del sabato il martedì e il giovedì sera fino alle h. 19,30 o 19,00 e uscita in altro giorno alle h. 14,00 al posto della 13,00, visto che è in quelle ore che riesco a notificare, ma mi è stato detto che la mia presenza il sabato è indispensabile . . . non specificandomi il perché sia indispensabile, visto che, cmq, ci sarebbero gli altri 2 miei colleghi di ufficio che non hanno problemi a continuare a venire al lavoro il sabato (come dagli stessi assicurato) e che, cmq, non avrebbero problemi a svolgere il lavoro di questa giornata.
Tra l’altro, il Segretario mi ha detto (e non avevo chiesto nulla di ciò) che l’orario della mia collega (sua moglie) che lavora presso il mio stesso settore e che non comprende il sabato, è stato fatto per venire incontro alle esigenze del Sindaco (?), confermandomi, inoltre, che è l’unica impiegata che ha ottenuto quell’orario nel Comune: questa notizia è stata da me successivamente verificata ed è risultata non vera, dal momento che lo stesso orario della mia collega è stato concesso all’altra persona che lavora presso il settore amministrativo.
A dicembre 2011 non ho fatto rimostranze, ma ripensandoci non la considero una risposta sensata, esaustiva ed efficiente: è vero che il datore ha sempre il potere di modificare unilateralmente l’orario di lavoro per esigenze produttive, nel rispetto delle modalità eventualmente indicate dalla contrattazione collettiva e integrativa, ma è anche vero che la legge ha specificato che tale modifica deve essere improntata a correttezza, buona fede, ragionevolezza e, non da ultimo, da efficienza, senza mai ledere i diritti del lavoratore (ad esempio, il diritto al riposo settimanale, il diritto alla salute, ecc.) e tenendo ben presenti, soprattutto, sia le condizioni di salute del dipendente sia le sue esigenze personali e familiari.
Inoltre, ciò che io chiedo, risponde ad un criterio efficiente di utilizzo del tempo e del lavoro: perchè, quello che non ne trarrebbe vantaggio, non sarei solo io (anche perché abito a 42 Km di distanza e, pertanto, percorro 84 km al giorno con il dispendio di N. 2,30 ore totali tra andata e ritorno), potendo stare vicino a mia figlia, ma anche per la stessa amministrazione perchè:
• PRIMO: non si effettuerebbero straordinari per notificare gli atti (che sono sempre notificati nelle giornate di martedì o giovedì sera) raggiungendo gli obiettivi con il minimo dispendio di risorse economiche,
• SECONDO: si darebbe un servizio più efficace, dal momento che si riuscirebbero a raggiungere gli obiettivi immediatamente senza dispendio di tempo.
Vi ringrazio anticipata,ente per un Vs. riscontro e Vi auguro buona giornata.


Buona giornata a tutti

pur convenendo su quanto espresso l'articolazione dell'orario di lavoro e' atto di gestione del dirigente tenuto conto anche delle esigenze del dipendente ma non solo.
Non mi pare esistano proprio gli spazi per una causa di lavoro

Paolo Gros ha scritto:pur convenendo su quanto espresso l'articolazione dell'orario di lavoro e' atto di gestione del dirigente tenuto conto anche delle esigenze del dipendente ma non solo.
Non mi pare esistano proprio gli spazi per una causa di lavoro

Grazie mille per il riscontro.
Gli spazi di manovra ci sarebbero nel senso che si utilizzano due pesi e due misure tra i dipendenti, contravvenendo, innanzitutto, a quanto disposto addirittura da principi costituzionali. Inoltre, si dovrebbe provare il perchè, se c'è così tanto lavoro (che poi non c'è) debba mancare una persona in Segreteria, che tra l'altro, risulta essere la segretaria del Sindaco stesso.
Poi ci sono altre due cosucce che dovrebbero essere spiegate.
Per questo ci sarebbero gli spazi di manovra di cui sopra.
Grazie mille cmq e buona continuazione.

Se fossi al tuo posto lascerei perdere le diatribe di principio che in questo caso diventano pure "familiari" per il Segretario.
Come ha già detto Paolo,il potere gestionale del dirigente sull'organizzazione del lavoro è ampio....
Punterei invece tutto sul punto 7)
Mi pare d'aver capito che tu abbia un affido condiviso e pertanto sei diretto responsabile del minore in quei giorni.
Bisognerebbe sentire l'opinione di un avvocato-matrimonialista ma ritengo che ci siano spazi per ottenere una modifica d'orario.

www.dirigentepersonale.it ha scritto:Se fossi al tuo posto lascerei perdere le diatribe di principio che in questo caso diventano pure "familiari" per il Segretario.
Come ha già detto Paolo,il potere gestionale del dirigente sull'organizzazione del lavoro è ampio....
Punterei invece tutto sul punto 7)
Mi pare d'aver capito che tu abbia un affido condiviso e pertanto sei diretto responsabile del minore in quei giorni.
Bisognerebbe sentire l'opinione di un avvocato-matrimonialista ma ritengo che ci siano spazi per ottenere una modifica d'orario.

Grazie mille,
Suggerimento che seguirò di sicuro, anche perchè l'affido è condiviso ma è "privilegiato" a mio favore, nel senso che la piccola è affidata per la maggior parte del tempo a me.
Certo che c'è una disparità di trattamento che fa paura, nel senso che non si capisce come mai alcune persone possano usufruire del sabato e altre no . . . e questo mi fa arrabbiare.
Comunque è vero quello che hai detto.
Grazie ancora e buon lavoro.