Imu divisa a meta'

L'imposta mu-nicipale sul mattone è unica, ma la disciplina è di fatto divisa in due. Quella sull'a-bitazione principale viaggia con aliquota di riferimento ridotta (4 per mille), modi-ficabile dai sindaci in alto o in basso del 2 per mille, ha una maxi-detrazione da 200 euro e finirà integralmente nelle casse dei sindaci; quella sugli altri immobili, dalle seconde case ai nego-zi, dagli impianti produttivi ai centri commerciali, man-terrà l'aliquota di riferimen-to al 7,6 per mille, come previsto dal decreto sul fe-deralismo municipale, sarà ritoccabile dai sindaci del 3 per mille e sarà divisa a me-tà fra Stato e Comuni. Que-sti ultimi, comunque, do-vranno continuare ad accer-tare e riscuotere anche la quota statale. È questa, nelle versioni del decreto «salva Italia» diffuse nella serata di ieri, l'architettura delle mi-sure degli enti locali, in un pacchetto che, se sarà con-fermato dal testo che verrà pubblicato in «Gazzetta Uf-ficiale», potrebbe non di-spiacere agli amministratori locali. In questo modo, in-fatti, si potrebbe evitare l'ul-teriore inasprimento del Pat-to di stabilità, presente nei testi della manovra circolati dopo il consiglio dei mini-stri, contro cui i Comuni erano pronti a fare le barri-cate. Per trovare la somma da girare allo Stato, secondo l'ultima versione della nor-ma, occorre applicare «alla base imponibile di tutti gli immobili, ad eccezione dell'abitazione principale», l'aliquota ordinaria. A questi fini, però, non valgono le detrazioni e le riduzioni di aliquota previste dalla nor-mativa nazionale o da quel-la locale, per cui all'atto pra-tico il Comune dovrebbe trovarsi a girare all'Erario un po' più del 50% del getti-to prodotto dagli immobili diversi dall'abitazione prin-cipale. I dettagli e le ricadu-te precise sui bilanci dei sindaci sono ancora da defi-nire, ma la posizione degli amministratori locali non è di chiusura. «Il nodo – spie-ga Angelo Rughetti, segre-tario generale dell'Anci – è nella definizione della base imponibile, perché i gettiti calcolati a livello centrale quando è stato scritto il fe-deralismo municipale pec-cavano per eccesso. Il ritor-no dell'abitazione principa-le, e la clausola che riserva tutta questa parte ai Comu-ni, sarebbero però un dato positivo». Visto con gli oc-chi dei sindaci, infatti, il ri-torno dell'imposta sulla prima casa, anche con la detrazione da 200 euro che di fatto azzera i pagamenti per una fetta importante di abitazioni, ha un grosso pregio. La novità permette infatti di seguire la dinami-ca della base imponibile che cresce con le nuove costru-zioni e gli accatastamenti, mentre il meccanismo dei rimborsi statali «congelava» gli importi. Grazie a queste misure e ai moltiplicatori applicati alle rendite cata-stali solo per il calcolo dell'imposta municipale, il mattone potrebbe generare un gettito annuo che supera i 20 miliardi di euro. Su una base cosi ampia, anche se divisa fra Stato e Comuni, i sindaci potrebbero avere molte possibilità per impo-stare scelte autonome di po-litica fiscale. Mentre il nuo-vo colpo al Patto di stabilità non dovrebbe trovare spazio nel testo finale, rimane con-fermato il taglio di 1,45 mi-liardi al fondo sperimentale di riequilibrio, che si riflet-terà anche sul fondo di pe-requazione in campo dal 2014.
IN SINTESI
LE ALIQUOTE
Per l'abitazione principale l'aliquota dell'imposta municipale è ridotta allo 0,4% ed entrerà in vigore dal 2012. Per le se-conde case, invece, l'aliquota sarà dello 0,76%.
IL FUNZIONAMENTO
L'imposta municipale funzionerà come l'Ici: si calcolerà sulle rendite catastali aggiornate e moltiplicate per determinati coefficienti, chiamati moltiplicatori.
NELLE CASSE DEI SINDACI
L'imposta per le abitazioni principali, modificabile dai sindaci in alto o in basso del 2 per mille, ha una maxi-detrazione da 200 euro e finirà integralmente nelle casse dei sindaci.
INTROITI A STATO E COMUNI
L'imposta municipale sugli immobili diversi dalla prima casa (dalle seconde case ai negozi, agli impianti produttivi) sa-rà ritoccabile dai sindaci del 3 per mille e sarà divisa a metà fra Stato e Comuni.

IL SOLE 24ORE – pag.14

Visto con gli oc-chi dei sindaci, infatti, il ri-torno dell'imposta sulla prima casa, anche con la detrazione da 200 euro che di fatto azzera i pagamenti per una fetta importante di abitazioni,

Non mi sembra proprio che azzeri visto che le rendite sono rivalutate del 60%:
Ho fatto un calcolo veloce:
abitazione con rendita 50.000 con ICi 5 per mille e detrazione a €. 130 (come avevamo nel 2007) pagherebbe €. 120,00 di imposta:
abitazione con stessa rendita rivalutata 60% al 4 per mille e detrazione €. 200 pagherebbe sempre 120 eurini.

Paolo tu che sei un mago dell'informatica mi spieghi perchè quando sono collegato devo sempre cliccare il tasto aggiorna per vedere nuove risposte?

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OK grazie

"i trasferimenti erariali dovuti ai comuni della Regione Siciliana e della Regione Sardegna sono ridotti in misura corrispondente al maggior gettito ad aliquota di base attribuito ai comuni dalle disposizioni recate dal presente articolo"

vorrei interpretazioni su questo....

integrazioni...


l fondo sperimentale di riequilibrio, come determinato ai sensi dell'articolo 2 del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23, e il fondo perequativo, come determinato ai sensi dell'articolo 13 del medesimo decreto legislativo n. 23 del 2011, ed i trasferimenti erariali dovuti ai comuni della Regione Siciliana e della Regione Sardegna sono ridotti in misura corrispondente al maggior gettito ad aliquota di base attribuito ai comuni dalle disposizioni recate dal presente articolo.

un imu base con aliquota 0,76 per tutti gli immobili tranne 1 casa modificabile dal comune dello 0,3

per la 1 casa 0,4 anche essa modificabile dal comune nella misura di 0,2 ...

in questi casi il gettito va al comune ,ma in caso di sovraliquota rispetto alla base ,il maggior gettito viene decurtato dai trasferimenti statali

all'imu base si applica poi ,comma 11 ,una aliquota aggiuntiva di esclusiva pertinenza statale ,quale sia questa aliquota nella versione non viene indicato in quanto si indica 0,00

al comma 11 scompare l'aliquota aggiuntiva

Azzardo un esempio:

GETTITO IMU PRIMA CASA 0,4% 100.000 AGGIUNTIVA 0,2% 50.000
GETTITO IMU 0,7% 700.000 AGGIUNTIVA 0,1% 100.000 - LA META' DI QUESTA VA ALLO STATO CIOE' 400.000

MINORI TRASFERIMENTI PARI A 100.000 RELATIVO ALLO 0,4% PIU' LA META' DELL'ALIQUOTA BASE ALLO 0,7% CIOE' 350.000 EURO, TOTALE 450.000?

è vero il testo definitivo è diverso dalla penultima bozza di leggi oggi

11. E’ riservata allo Stato la quota di imposta pari alla metà dell’importo calcolato applicando alla

base imponibile di tutti gli immobili, ad eccezione dell’abitazione principale e delle relative

pertinenze di cui al comma 7, nonché dei fabbricati rurali ad uso strumentale di cui al comma 8,

l’aliquota di base di cui al comma 6, primo periodo. La quota di imposta risultante è versata allo

Stato contestualmente all’imposta municipale propria. Le detrazioni previste dal presente articolo,

nonché le detrazioni e le riduzioni di aliquota deliberate dai comuni non si applicano alla quota di

imposta riservata allo Stato di cui al periodo precedente. Per l’accertamento, la riscossione, i

rimborsi, le sanzioni, gli interessi ed il contenzioso si applicano le disposizioni vigenti in materia di

imposta municipale propria. Le attività di accertamento e riscossione dell’imposta erariale sono

svolte dal comune al quale spettano le maggiori somme derivanti dallo svolgimento delle suddette

attività a titolo di imposta, interessi e sanzioni.

scusate ma siamo sicuri che con questa ripartizione (metà allo stato)i comuni non prendono dall'imu meno di quanto prendevano dal gettito dell' ici ????

lucac88 ha scritto:integrazioni...


l fondo sperimentale di riequilibrio, come determinato ai sensi dell'articolo 2 del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23, e il fondo perequativo, come determinato ai sensi dell'articolo 13 del medesimo decreto legislativo n. 23 del 2011, ed i trasferimenti erariali dovuti ai comuni della Regione Siciliana e della Regione Sardegna sono ridotti in misura corrispondente al maggior gettito ad aliquota di base attribuito ai comuni dalle disposizioni recate dal presente articolo.

in altre parole, io la interpreto così: il gettito derivante dalle aliquote di base 0,4 e la metà dello 0,7 viene compensato da una riduzione di pari importo dei trasferimenti.

"Le detrazioni previste dal presente articolo,

nonché le detrazioni e le riduzioni di aliquota deliberate dai comuni non si applicano alla quota di

imposta riservata allo Stato di cui al periodo precedente"

CHE SIGNIFICA?

Azzardo un esempio:

GETTITO IMU PRIMA CASA 0,4% 100.000 AGGIUNTIVA 0,2% 50.000
GETTITO IMU 0,7% 700.000 AGGIUNTIVA 0,1% 100.000 - LA META' DI QUESTA VA ALLO STATO CIOE' 400.000

MINORI TRASFERIMENTI PARI A 100.000 RELATIVO ALLO 0,4% PIU' LA META' DELL'ALIQUOTA BASE ALLO 0,7% CIOE' 350.000 EURO, TOTALE 450.000?




di quei 450.000 si tiene tutto lo stato......?

Dico la mia:

per l'Imu propria prima casa tutto rimane al comune per cui e' un suo problema stabilirla in aumento o in diminuzione rispetto al fondo gia' trasferito nel FSR che sara' comunque decurtato .

per l'Imu impropria seconda casa la meta' del base 3,8 per mille andra' allo stato.
A mio avviso se aumento del 1o 2 o 3 per mille tale imposta rimane al comune cosi' come gli importi per accertamento a compensazione dei minori trasferimenti ( tagli ) agli enti locali.

Paolo Gros ha scritto:Dico la mia:

per l'Imu propria prima casa tutto rimane al comune per cui e' un suo problema stabilirla in aumento o in diminuzione rispetto al fondo gia' trasferito nel FSR che sara' comunque decurtato .

per l'Imu impropria seconda casa la meta' del base 3,8 per mille andra' allo stato.
A mio avviso se aumento del 1o 2 o 3 per mille tale imposta rimane al comune cosi' come gli importi per accertamento a compensazione dei minori trasferimenti ( tagli ) agli enti locali.

per il bilancio 2012 quindi per gli enti sotto i 5000 abitanti tagli non ce ne dovrebbero essere, quindisecondobla tua tesi si escluderebbe il gettito ici e il 3,8 dai trasferimenti

I tagli riguardano diverso saldo obiettivo del patto per cui a detti tagli gli enti sotto i 5.000 saranno soggetti dal 2013 anno del patto.

poniamo che il mio comune sui terreni ha oggi una aliquota del 6 per mille

con l'imu e con la base imponibile sostanzialmente uguale il comune mette 0,76 o al massimo 1,06 .....il gettito però mi pare di capire va diviso tra stato e comuni al 50 per cento....a me sembra che il comune ci perda !!!!!!

in altre parrole mi sembra che con l'imu come congegnata(50 allo stato e 50 ai comuni) i comuni non riescono a compensare l'ici 2011.....

francodan ha scritto:poniamo che il mio comune sui terreni ha oggi una aliquota del 6 per mille

con l'imu e con la base imponibile sostanzialmente uguale il comune mette 0,76 o al massimo 1,06 .....il gettito però mi pare di capire va diviso tra stato e comuni al 50 per cento....a me sembra che il comune ci perda !!!!!!

in altre parrole mi sembra che con l'imu come congegnata(50 allo stato e 50 ai comuni) i comuni non riescono a compensare l'ici 2011.....

non consideri l'aumento del moltiplicatore..

a questo punto bisognerà fare delle simulazioni ...perchè altrimenti per restare uguale (al gettito effettivo ici 2011 del comune)il gettito in capo al comune nel 2012 ...il carico per il contribuente del terreno agricolo deve raddoppiare ...o no ?????

Nel mio Comune: ICI 2011 area fabbricabile valore €. 50.000 al 7 per mille = a €. 350,00
IMU al 1.06% = a €. 530,00: 2 (se metà va allo Stato) = €. 265,00
Ci si perde.

Se un comune aveva l'ici (stiamo parlando di seconde abitazioni) al massimo ovvero al 7 per mille, pareggerebbe la situazione precedente in termini di entrate solo se pone la nuova IMU al 8,6 per mille. Conseguentemente ciò significa però che in questo caso (che garantisce al Comune di avere le stesse entrate quindi secondo me il caso migliore per il contribuente ...) il contribuente deve versare il doppio del tributo rispetto a prima.

Se un comune aveva l'ici al 6 per mille pareggerebbe la situazione precedente se lascia la nuova IMU al 7,6 per mille. Conseguentemente ciò significa però che in questo caso (che garantisce al Comune di avere le stesse entrate quindi secondo me il caso migliore per il contribuente ...) il contribuente deve versare il doppio del tributo rispetto a prima.

Se il Comune l'aveva al 5 per mille ci guadagnerebbe con l'aliquota base del 7,6 per mille.

Personalmente ritengo la manovra (non lo dico per interesse personale sarò esonerato a pagare l'ici anche con le nuove regole, la manovra pensionistica non mi tocca in quanto la pensione non me la sognavo nemmeno, non ho patrimoni), di scarsissimo valore "intellettuale" in quanto non fa altro che ripercorrere gli errori già commessi nel passato nell'affrontare le crisi.
Se si vanno a leggere le misure adottate ante '29 e l'opinione pubblica diffusa dell'epoca (non quella della gente che frequenta i bar, le stazioni, gli ospedali, i luoghi di lavoro ...) si trova purtroppo una similitudine raccapricciante con le soluzioni fatte passare per innovative addirittura abiurando la democrazia parlamentare con la necessità di pretesi tecnici ed esperti.
A usare la calcolatrice saremmo stati bravi anche noi ...
Si sta affrontando la crisi con misure che non possono portare ad altro che ad un peggioramento della stessa. Se non si pensa a creare lavoro ma lo si distrugge (il prolungamento dell'età pensionabile sarà micidiale per i giovani che sono in attesa di trovare un lavoro), la contribuzione in termini previdenziali e fiscale che sono associate al lavoro e non alle rendite, e quindi i servizi da queste finanziati, saranno sempre più scadenti.

In definitiva credo che Troisi e Benigni, quando veniva richiesto loro un fiorino ad ogni passaggio dentro e fuori Italia, non erano andati nel passato ma, forse, nel futuro.
Credo che la loro reazione alle reiterate richieste del doganiere sarebbe molto più efficace di quella dei nostri governanti ... speriamo bene.

Guardate che e' proprio cosi' ovvero :
i politici fanno fare il lavoro sporco ( aumenti ) a governo tecnico
il governo tecnico il lavoro sporco ai comuni.

Lo stato si assicura il gettito della meta' del 7,6 per mille e tanto basta a quadrare nel caso i propri conti e per il resto dove e' il problema ?
I comuni aumenteranno fino al 10,6 per mille per poter pareggiare il vecchio gettito Ici e quindi la causa presso l'opinione pubblica di chi sara? Dei comuni naturalmente!!!!!

Ci hanno inchiappettato di nuovo ma questa volta in senso tecnico e non politico , ergo il risultato non cambia.

Tra l'altro vorrei far notare come ad oggi non sia arrivata alcuna proroga al termine per l'approvazione del bilancio. E poiché, si tratta di un dl la legislazione vigente è quella "nuova"...quindi il ragionamento "approvo a legislazione vigente poi si vedrà" non è che regge molto